Approvata per acclamazione al termine del
XIV Convegno di Sociologia dell’Ambiente
“Crisi e Complessità – Clima, Beni Comuni, Biodiversità, Cibo, Desertificazione, Migrazioni, Pace, Siccità, Suolo”
tenutosi a Ortigia (Siracusa), 14-16 Settembre 2023
L’inferno verso cui stiamo marciando “col piede sull’acceleratore”, come ammonisce il segretario generale dell’ONU António Guterres, non è solo quello climatico ma sono le sue drammatiche conseguenze di esacerbazione dei conflitti, di rapida marcia verso la povertà per moltissimi, di disperanza e sgretolamento economico e sociale. Una vita peggiore per tutti!
In quanto scienziati, rileviamo l’assenza di una visione critica e strategica nelle misure adottate dalle istituzioni per affrontare le molteplici sfide del nostro tempo. Vogliamo allora riprenderci quel ruolo di intellettuali attivi che non si accontentano dell’accademia, di descrivere e indagare sui fenomeni, ma che si organizzano per contrastare gli effetti negativi della duplice crisi che abbiamo studiato e, ora, stiamo denunciando con grande chiarezza. Riteniamo sia nostro compito fare insorgere coscienze e azioni affinché i governi dei Paesi più ricchi realizzino concretamente tutte le azioni e gli sforzi necessari per far fronte a quella che è già una catastrofe globale, ricordando quel: “non c’è più tempo!“, che appena due anni fa correva sulle bocche dei premier al G20 di Roma, come alla COP 27 di Glasgow.
Il mondo sta oggi affrontando due enormi crisi, da un lato la crisi economica, fatta di inflazione, bassi salari, povertà, sovrapproduzione, diminuzione dei profitti; dall’altro la crisi ecologica e climatica costituita da disastri ambientali, perdita di biodiversità, aumento dei fenomeni estremi, ondate di calore, alluvioni e accelerata spoliazione delle risorse naturali. L’ultimo scenario elaborato dall’IPCC, sia 2030 che al 2100, disegna un futuro sempre più drammatico per le sorti dell’umanità a causa degli stravolgimenti prodotti dalla crisi ambientale.
I modi in cui le due crisi sono percepite dalle popolazioni e dai governi del pianeta sono però molto diversi. Forse perché quella economica sta continuando ad avere devastanti effetti immediati su milioni di persone, mentre quella ambientale sta producendo conseguenze altrettanto gravi, che però si manifestano principalmente localmente e in modo improvviso, anche se in tutte regioni del mondo. Crisi ambientale e crisi economica: due facce della stessa medaglia.